L’Alhambra è probabilmente uno dei massimi capolavori dell’arte araba ed è anche l’unico ad essere arrivato quasi totalmente integro fino ai giorni nostri.
Si erige poco fuori dal centro storico di Granada, in Andalusia, sul colle della Sabika, da cui domina l’intera città; grazie a questa particolare posizione si può godere di un’ottima vista anche dei dintorni di Granada, in particolar modo della Sierra Nevada.
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Storicamente l’Alhambra era una cittadella reale fortificata conosciuta già nel IX secolo e che nel Trecento arrivò a contare 1500 abitanti, quando Granada ne aveva 40000; poteva funzionare in modo autonomo rispetto alla città in quanto all’interno c’erano tutti i servizi, come moschee, botteghe, e scuole.
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L’affascinante storia dell’Alhambra
Il nome, di derivazione ovviamente araba “al-Hamrā'”(الحمراء), significa La Rossa, più precisamente fortezza rossa, dato che il nome intero era al-qalah al-hamrā’ probabilmente per il colore rossastro delle mura che la circondavano.
Rossa però era anche la barba di Muhammad ibn Nasr o Nazar, fondatore della dinastia nasride e soprattutto del primo nucleo del complesso, fortificato poi dal figlio Muhammad II e che raggiunse il massimo splendore nella metà del secolo XIV precisamente con Yusuf I e Muhammad V che ne eressero i palazzi e le torri.
La possibilità di poter visitare la meravigliosa Alhambra ci è stata data dai Re Cattolici che, dopo la riconquista della città nel 1492, vi si insediarono, invece di distruggerla come era successo a molti altri monumenti islamici, continuando i lavori, prima semplicemente abbellendola, poi aggiungendoci un grandioso palazzo nel 1526 per ordine di Carlo V.
Con la sua morte il complesso visse un lungo periodo di degrado, rischiando anche di essere ditrutta dai francesi nel 1812.
Fu soprattutto grazie a Washington Irving, che visse al suo interno e scrisse Storie dell’Alhambra, che il grandioso monumento riacquistò il suo fascino originario agli occhi del mondo.
Nel 1984 diventò, insieme al Generlife di Granada, Patrimonio Cultarale dell’Umanità e fu anche nominata tra i 21 finalisti per le sette meraviglie del mondo moderno.
I palazzi che formano il complesso dell’Alhambra
Il complesso è formato quindi da diversi palazzi, torri, giardini che tengono occupato il visitatore per diverse ore, spesso costringendolo a camminare in zone poco pratiche e difficoltose, soprattutto per chi ha invalidità fisiche o per bambini.
Ma vale davvero la pena faticare un po’ per scoprire gli angoli più nascosti ed emozionanti di questo luogo magico!
La zona più imponente e meglio conservata è quella araba del palazzo Nazaries, il quale conta tre edifici:
- Il Mexuar, la zona più antica, era riservata alla gestione degli affari pubblici e della giustizia, ed è totalmente decorata con arabeschi e azulejos e il suo patio era considerato l’entrata ufficiale.
- Il palazzo del Trono o di Yusuf I, dove spicca il Patio de los Arrayanes con la sua enorme vasca di acqua in cui si riflette la Torre de Comares; quest’ultima si trova all’interno della stanza omonima, la più grande e alta dell’intero complesso.
- Il palazzo dei Leoni o di Mohammed V con il famoso Patio de los Leones da cui prende nome, un porticato di 124 colonne costruite con marmo bianco della città di Almeria e al centro la fontana decorata con 12 leoni di cui ancora non si conosce del tutto la simbologia.
Dopo la visita di questa parte dell’Alhambra, la Medina, cioè la parte residenziale, e l’Alcazaba, cioè il recinto militare fortificato, sembreranno decisamente meno appariscenti, ma danno comunque l’idea di ciò significava vivere in questo magnifico complesso.
A sè stante invece il Palazzo di Carlo V, un edificio in stile rinascimentale con pianta quadrata e dall’imponente facciata, con un originale porticato circolare, che ora viene spesso utilizzato per ospitare esposizioni temporali o concerti di musica e danza.
La Generalife
Infine assolutamente da non dimenticare la Generalife, la residenza estiva dei sultani, un luogo ideale per il riposo e per questo appositamente costruita decentrata rispetto al corpo principale, circondata da giardini e fontane, tra cui risalta la Escalera del Agua, dove rivoli di acqua fresca scorrono veloci sui corrimano di pietra.
Se hai voglia di un’anteprima dell’Alhambra prima di vederla dal vivo ecco un magnifico video da non perdere! buona visione
Consigli utili per visitare l’Alhambra
Tieni presente che c’è un numero di visitatori limitato che giornalmente possono visitare l’Alhambra, quindi ti consigliamo di acquistare il biglietto di ingresso in anticipo qui: sito ufficiale online (è anche possibile acquistare direttamente il biglietto presso le biglietterie ubicate nel Pabellón de Acceso – Padiglione d’Accesso – del complesso monumentale) e arrivare con sufficiente anticipo in base alla fascia d’orario scelta (visita mattutina, pomeridiana o notturna) dato il gran numero di visitatori, soprattutto nei fine settimana. Tieni conto che per visitarla bene ci vogliono 4 ore circa.
Prendere una guida che parla italiano. Tieni presente che le stanze sono completamente spoglie da qualsiasi tipo di arredamento e quindi la bellezza e il fascino del posto sono molto legati alla capacità della guida di descrivere i vari simboli racchiusi nelle decorazioni tipiche di questi palazzi arabi e gli eventi accaduti nelle epoche passate.
♥ Qui puoi scaricare stampare la mappa in pdf Mappa Alhambra pdf
Un luogo davvero ricco di storia, un luogo magico, un luogo – simbolo della città di Granada, che non può essere tralasciato se si decide di visitare questa zona della Spagna.
P.S. Se hai voglia di immergerti totalmente in questa atmosfera arabeggiante ti consigliamo di soggiornare presso il L’Alhambra Palace ne rimarrai entusiasta!