Valencia è una magnifica città, a misura d’ uomo ben organizzata e con una posizione strategica poco lontano dal mare, piena di attività da fare sia per grandi e bambini.
Ma quando si parla di Valencia non si può non parlare de la festa di Las Fallas (pronunciato “fai-as”) o festes de Sant Josep è una delle più conosciute in Spagna e all’estero, ed attira ogni anno migliaia di visitatori nella città di Valencia.
Valencia sembra avere un rapporto privilegiato con il fuoco e le luci e lo dimostra durante questa solennità.
Se parti per una vacanza in Spagna e hai la possibilità di passare per la Comunità Valenzana non puoi assolutamente perderti questo incredibile evento partecipando alla Cremà (la notte del 19 marzo durante la quale tutte le fallas costruite vengono bruciate).
♥ Leggi anche: Dove dormire a Valencia 3 hotel super consigliati
I festeggiamenti di Las Fallas iniziano il 1° marzo, ma il momento clou della festa è dal 15 al 19 marzo.
Le celebrazioni iniziano l’ultima domenica di febbraio quando la regina della festa (Fallera Major), dal balcone della città dà segno di poter iniziare i festeggiamenti (la mascletà).
Le mascletà sono manifestazioni nelle quali vengono fatte scoppiare numerosi petardi creando così un effetto assordante.
Ogni giorno, dal 1° al 19 marzo, circa 5.000 persone si radunano nella Plaça de l’Ajuntament e alle 14 si ha una mascletà fino ad arrivare all’ultimo giorno della festa, il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, quando si potrà vedere l’evento pirotecnico più grande e Les Fallas, tranne una, bruciare.
Il video mostra una mascletá
Le origini della festa di Las Fallas
Si dice che la festa di Las Fallas abbia avuto origine dalle abitudini degli artigiani di Valencia, ed in particolare da quelle dei falegnami.
Ricordiamo, anche per collegarci alle motivazioni religiose della festa che hanno forte influenza su di essa, che San Giuseppe è il patrono dei carpentieri e dei falegnami.
Durante i tempi più antichi per passare l’inverno, in città si utilizzavano dei candelieri appesi a formare quello che veniva chiamato il “paro”, una specie di lampadario con diverse braccia formate da tronchi in legno.
Con l’arrivo del bel tempo alla vigilia della festa di San Giuseppe tutte queste costruzioni di legno venivano bruciate davanti le porte delle abitazioni.
Con il passare dei secoli a questa tipica tradizione si aggiunse anche l’abitudine di portare delle stoffe a bruciare ed anche altri oggetti infiammabili.
Con lo scorrere del tempo al posto del paro iniziarono ad essere fabbricate delle bambole ed altre figure burlesche in omaggio al tono satirico con cui si celebrava la festa.
L’evoluzione de Las Fallas nel tempo
L’originale paro è si è trasformato quindi in una specie di spaventapasseri, che ha assunto delle forme sempre più umane, conformemente al carattere popolare che aveva assunto la festa.
Lo spaventapasseri veniva costruito con materiali combustibili come la cartapesta ed il legno, e man mano che ci si avvicinò all’età moderna, si decise di rappresentare figure tratte dall’attualità della vita politica e della realtà della Spagna.
Le costruzioni (fallas) odierne vengono realizzate dagli scultori e dagli artisti locali durante tutto il resto dell’anno e sono veramente grandiose.
Non facili sono le selezioni all’interno di ogni quartiere, quando la gente rionale decide in una sorta di elezione collettiva come e cosa rappresentare.
La parola falla di per sé stessa in realtà non indicherebbe altro che un gruppo di case.
Ogni falla durante la festa si riunisce in un edificio prescelto dove la gente che fa parte dei gruppi organizzatori della manifestazione si ritrova per organizzare l’evento.
Ogni gruppo o falla, infatti, partecipa alla creazione di una statua combustibile; la rivalità tra le falle è molto accesa sia prima che durante la festa tanto che ogni gruppo per difendere le proprie creazioni arriva ad organizzare turni di guardia per evitare attacchi delle falle nemiche.
Dentro Las Fallas
Durante quei giorni, al profumo della polvere da sparo e del piatto tipico di Valencia, la paella, si mescolano anche le musiche dei musicisti e dei vari artisti di strada che riempiono le piazze con i loro numeri e con le composizioni musicali.
L’aspetto religioso della festa e l’ Ofrenda de flores
Come sottolineato in precedenza non bisogna dimenticare l’aspetto religioso della festa. Infatti durante gli ultimi giorni della celebrazione (17-18 marzo) le donne di Valencia si vestono con costumi tipici per affrontare la cosiddetta marcia (Ofrenda de flores), durante questa le donne offrono dei fiori alla Vergine che vengono posti su una costruzione in legno, la quale diventa poi la base per costruire il tappeto floreale del quale abbiamo appena parlato.
Questa rimane esposta in Plaza de la Virgen per molti giorni fin quando i fiori depositati non cominciano a sfiorire.
Cremà: la notte del 19 marzo
Valencia diventa per due giorni la città del fuoco, precisamente le notti del 18 (La nit del foc) e 19 marzo, quando per le strade della città vengono improvvisati bellissimi spettacoli.
Il culmine si ha naturalmente nell’ultimo spettacolo della notte del 19, che è il momento in cui tutte le costruzioni combustibili vengono bruciate in altissimi e spettacolari falò.
Solo il ninot preferito dai visitatori della esposizione, non viene bruciato ma conservato nel Museo Fallero (Plaza Monteolivete, 4) insieme ai ninots preferiti degli altri anni.
♥ Leggi anche: Tutto quello che c’è da sapere su Las Fallas e gli hotel consigliati da prenotare per questo evento.
E tu hai provato l’esperienza di questa incredibile festa? Raccontacelo nei commenti nel frattempo ti lasciamo questo bel video realizzato da Luke